Kenya: un viaggio che vi farà tornare con il “Mal d’Africa”

Chi sono?

Matteo Busoli, nato a Ferrara nel 1994. Mi ritengo una persona dinamica ed esuberante, conduco uno stile di vita attivo e cerco di affrontare ogni giorno con un’attitudine positiva. Viaggiare è da sempre la mia più grande passione, ma dal 2020 ho deciso di documentare le mie esperienze e di condividerle con il pubblico.

Fin da bambino sono sempre rimasto affascinato dalle immagini che vedevo nei documentari della savana africana e degli animali che la popolano. All’età di vent’anni ho iniziato a viaggiare da solo fuori dall’ Europa facendo varie esperienze, di volta in volta più entusiasmanti. Grazie alla possibilità di godere di un periodo di ferie a fine gennaio e cercando su internet consigli sui posti migliori da visitare in quel periodo mi sono imbattuto in molti articoli che parlavano del Kenya e dell’esperienza safari; così mi sono chiesto: Perché ancora non ci sono andato? All’inizio ero un po’ timoroso di partire da solo per un continente come l’Africa, ma poi iniziando a documentarmi mi sono tranquillizzato ed ho iniziato ad organizzare il viaggio: è stata la decisione migliore che potessi fare!

Man mano che la data di partenza si avvicinava, timori e preoccupazioni lasciavano spazio ad eccitazione e fermento, non riuscivo a crederci! Stavo veramente per fare un safari in Africa, una di quelle cose che prima avevo visto solo in televisione.

Non appena arrivato in Kenya sono da subito rimasto colpito dai sorrisi e dalla tranquillità delle persone del posto, che nonostante vivessero tra mille difficoltà erano piene di energia e voglia di vivere. Ho fatto un safari di due giorni nel parco nazionale dello Tsavo East: la prima parte del safari si è svolta dal pomeriggio al tramonto, ho visto fin da subito la maggior parte degli animali simbolo della savana: zebre, giraffe, ippopotami, elefanti, gazzelle e bufali.

Ciliegina sulla torta, il tramonto, nell’assoluto silenzio della savana che scendeva oltre il fiume, la classica cartolina africana.

Dopo il tramonto ho dormito in un lodge ovvero un campo tendato nel bel mezzo della natura, pensate che la corrente elettrica era disponibile solo in alcune fasce orarie e tuttavia avevo comunque tutto il necessario per trascorrere una notte confortevole. In questo posto ho perfino incontrato i guerrieri Masai, che attorno al fuoco ci hanno intrattenuto con racconti e storie della loro popolazione e spiegato molte cose sulla natura circostante.

Il giorno seguente sveglia all’alba per la seconda parte del safari, generalmente si evitano le ore centrali della giornata perché gli animali tendono a nascondersi per sfuggire dal grande caldo. Purtroppo, non sono stato molto fortunato e non ho visto nemmeno un felino, questa è la natura, il mondo reale non uno zoo.

Ogni cosa che vedete è un regalo, ma ad ogni modo mi ritengo più che soddisfatto della mia esperienza ed inoltre avrò in questo modo un motivo in più per ritornare. Altra cosa al di sopra delle mie aspettative è stato il mare del Kenya, di una bellezza senza pari nonostante si sentano poche persone che vanno in Kenya per il suo mare.

Quando dopo il safari sono andato a Watamu beach, ho con mia piacevole sorpresa trovato un paradiso tropicale fatto di lingue di sabbia bianca, stelle marine, pesci colorati e acque di colore smeraldo.

Da allora ho fatto vari viaggi in giro per il mondo, tutti diversi tra loro ma questo forse è stato uno di quelli che mi ha permesso di ripensare la mia vita e dividerla in un prima e dopo questa fantastica esperienza.

È pericoloso andare in Kenya?

Il rischio di attentati terroristici è elevato soprattutto nella parte vicina alla Somalia. Nelle aree turistiche di Watamu, Malindi e dei parchi nazionali in cui si fanno safari il rischio è molto basso. A seconda della zona che si intende visitare e del periodo bisogna valutare, consultandosi con il proprio medico, se fare o meno la profilassi antimalarica.

A cosa bisogna fare attenzione in Kenya?

La cosa che capita più di frequente e che potrebbe rovinarvi la vacanza è di prendere la diarrea, per evitare che ciò si verifichi ci sono alcune accortezze da seguire: innanzitutto l’assunzione di fermenti lattici già da prima della partenza e portare con sé medicinali che bloccano le scariche. Bisogna bere soltanto acqua proveniente da bottiglie sigillate, non assumere bevande con all’interno ghiaccio e fare attenzione a tutti gli alimenti non cotti. Altra cosa consigliata è di portare con sé le scarpette da mare per non ferirvi i piedi dal momento che quando si verificano le alte maree affiorano pezzi di barriera corallina morta abbastanza fastidiosi; vi basterà anche un paio di scarpette economiche, quelle della Decathlon andranno benissimo.

Perché scegliere un’assicurazione viaggio per il Kenya?

Se decidete di partire per il Kenya non dimenticate di sottoscrivere una assicurazione sanitaria di viaggio che includa massimali elevati per quanto riguarda le spese mediche, dal momento che le strutture private prevedono costi elevati per le prestazioni effettuate; in questo le polizze Imaway vi vengono in aiuto offrendovi tre diversi livelli di copertura: Easy, Smart e Top. Hai bisogno dell’assistenza in viaggio per paura di ritrovarti in difficoltà a causa di un evento fortuito? Allora scegli Imaway Easy e potrai contare anche sulla copertura delle spese mediche a seguito di infortunio o malattia. Ti spaventa la possibilità di subire un furto o di essere rapinato in viaggio? Acquista Imaway Smart e in più riceverai un rimborso a seguito di furto o scippo del bagaglio. Se vuoi partire con il massimo della tranquillità Imaway Top è la soluzione perfetta, in questo caso avrai oltre alle garanzie menzionate sopra anche un rimborso in caso di ritardata partenza o interruzione del viaggio.

Non perdere tempo altro tempo! Proteggi il tuo viaggio e vivi come me un’esperienza che ti assicuro ti cambierà per sempre, “Mamma Africa” ti aspetta!

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