Ciao a tutti! Siamo Sebastian e Yasmine una coppia di Bergamo nati entrambi nel 1994. Siamo due ragazzi solari, socievoli e sempre aperti a nuove sfide. Abbiamo sempre avuto una forte propensione per i viaggi On the road.
Yasmine, sin da quando era bambina ha sempre viaggiato con la sua famiglia tra campeggi, tende e camper, mentre Sebastian ha sempre visto il “viaggiare” come un modo per evadere dalla routine e da una situazione famigliare poco serena.
Noi due, ci siamo conosciuti nel 2017 in un bar vicino a Bergamo e da lì non ci siamo più lasciati.
I primi viaggi arrivano proprio durante l’estate del 2017 e sin da subito ci è piaciuta molto l’dea di viaggiare con l’auto e in modo economico, praticando spesso campeggio libero, in modo da poter sfruttare al meglio le tre settimane di ferie possedute.
I nostri viaggi on the road, sono svolti a bordo di un’auto un po’ particolare. Infatti, la nostra compagna di viaggi è una vecchia Renault 4 del 1991.
La prima volta che abbiamo utilizzato la nostra R4 è stato proprio durante l’estate del 2017 in Grecia. Eravamo partiti disorganizzati e allo sbaraglio e per dormire utilizzavamo una tenda 2seconds.
Sono passati 5 anni da quel primissimo viaggio insieme e a oggi possiamo dire di aver fatto parecchi passi avanti. Oggi, infatti, la R4 è diventata la nostra casa su ruote, l’abbiamo camperizzata e utilizziamo una tenda da tetto per dormire rialzati.
In questi anni ci sono stati tanti chilometri percorsi e tantissime avventure, ma il viaggio che più ci è rimasto nel cuore è sicuramente l’avventura in Albania nel 2019, non tanto per i posti da vedere, che sono meravigliosi, ma soprattutto per le emozioni che abbiamo vissuto.
Entriamo nel paese delle due aquile convinti di doverci restare solo un paio di giorni, non avevamo la benché minima idea della bellezza e del calore che questo paese potesse trasmettere.
Attraversata la frontiera con il Montenegro, già sembra di essere in un’altra epoca. Ad esempio nelle zone agricole e di campagna è facile trovare muli e carri e un’emozione unica è stata quella di vedere tantissimi bambini giocare liberi per strada, tutti sorridenti e emozionati nel veder passare un’auto straniera.
L’Albania sin da subito ci ha dato l’idea di essere una nazione molto selvaggia e visto il nostro modo di viaggiare, questa scoperta è stata davvero una boccata di ossigeno. La prima notte in Albania, la passiamo in riva al lago di Scutari a nord-ovest del paese. Il suono del lago e il fruscio dei rovi cullano la nostra prima notte albanese. Il giorno dopo ci dirigiamo verso il centro della città di Scutari che è considerata la culla della cultura albanese ed è tra l’atro una delle più antiche città d’Europa.
Qui, a differenza delle zone di campagna attorno al lago, la situazione è totalmente opposta, molto caotica e affollata. Il traffico paralizza gli spostamenti e lo stile di guida è abbastanza spericolato. È qui che capiamo l’importanza di stipulare un’ottima polizza assicurativa con più opzioni e con una maggiore copertura, fortunatamente Imaway ci è venuta in aiuto in questo, dal momento che abbiamo potuto fare affidamento su una centrale operativa attiva h24 e su massimali tra i più alti sul mercato.
Questa dicotomia tra campagna e città è sicuramente una costante che si trova su tutto il territorio albanese, ovvero la campagna deserta e selvaggia e la città super trafficata e incasinata.
Scutari, è molto particolare poiché la città vecchia è formata da abitazioni costruite sulle rovine illiriche, romano-bizantine e veneziane. I quartieri sono costruiti attorno al Castello di Rosafa (assolutamente da vedere) da cui è possibile ammirare dall’alto tutta la città e la maestosa vallata circondata da alte montagne, dai grandi fiumi, Drin e Kir e ovviamente dal Lago di Scutari.
Oltre al Castello di Rozafa, consigliamo di fare un salto anche alla moschea di Piombo di costruzione settecentesca. La moschea prende il suo nome dalle cupole ricoperte di piombo ed è l’unica moschea della città di Scutari a non essere stata distrutta durante la rivoluzione culturale avvenuta negli anni ‘60 del secolo scorso. Interessante è sapere che probabilmente, sia stata anche una chiesa. L’entrata non è regolamentata ed è gratuita, è stato davvero strano vedere un edificio di un così elevato spessore storico- culturale, essere lasciato a sé stesso, senza nemmeno un guardiano.
Lasciata la città di Scutari, proseguiamo verso sud imbattendoci nella provincia di Durazzo. Oltre a vedere la città di Durazzo, che è la seconda più grande dell’Albania e il porto principale del paese, consigliamo vivamente di passare una notte a Capo di Rodoni, che è una bellissima località di mare, chiamata così in onore di Rodon, il Dio del mare nella mitologia illira. Il Capo di Rodoni è un magnifico promontorio roccioso che si slunga verso il mare con falesie circondate da macchia mediterranea, fitti boschi e fiori. Dormire qui è stato davvero magico, troverete anche una chiesetta restaurata “St. Anthony Church”, i bunker albanesi sulla spiaggia, il castello di Rodoni e un ristorantino tipico con prodotti locali.
Estraniarsi da tutto e da tutti per vivere un luogo senza tempo, questo è stato per noi passare alcuni giorni in questo luogo.
Proseguendo il cammino e lasciando a malincuore il Capo di Rodoni procediamo in direzione sud e ci imbattiamo nella cittadina di Fier. In questa zona, cerchiamo un camping dove farci una doccia e stare un po’ tranquilli. Google Maps ci indica il campeggio “Elvis” che in teoria doveva essere proprio sulla spiaggia. Seguendo il navigatore, ci imbattiamo in una strada sterrata, proseguiamo per chilometri, ma del campeggio neanche l’ombra. Ci addentriamo in una pineta dove c’era un incendio in corso e senza pensarci due volte proseguiamo verso il campeggio fantasma, perché ormai non potevamo più tornare indietro. Percorriamo altri chilometri di sterrato e alla fine arriviamo in riva al mare.
Vediamo delle roulottes abbandonate e casettine fatiscenti, ma sentiamo della musica provenire da una specie di taverna. Degli albanesi ballano e bevono in questa taverna e ci accolgono subito, ci spiegano che il campeggio ormai non c’è più da quindici anni, ma rimane solo la taverna che gestisce un signore che era lì con loro a godersi la musica e il pranzo. Dovevamo passare solo una notte a quello che doveva essere il campeggio “Elvis”, ma ci siamo restati tre giorni. Il gestore della taverna ci ha fatto mettere la tenda nel suo terreno (senza pagare nulla) e ci ha preparato pranzi e cene con i fiocchi. Ricordo che la verdura non doveva essere nemmeno condita per quanto fosse saporita e il pesce, meglio ancora, perché lo pescava al momento. E’ stato incredibile, ci siamo sentiti a casa anche se eravamo a chilometri e chilometri di distanza. Lasciamo la Taverna controvoglia e ci dirigiamo verso Valona. Nel frattempo, ovviamente l’incendio era stato spento.
Lasciata Fier, non pensavamo di trovare un posto migliore di quello, ma l’Albania, come avrete capito è sempre pronta a stupire. Proseguendo verso sud, arriviamo a Valona oltre alle attrazioni storico culturali come moschee, chiese e musei, noi consigliamo di godersi il mare del sud dell’Albania a Zvernec Beach. Se potete e non siete interessati a visitarle cercate di evitare le città specialmente nelle ore di punta.
Concludiamo il viaggio in Albania tornando verso Durazzo, dove avremmo successivamente preso un traghetto per Ancona. Un’ultima notte al camping Pa Emer e si ritorna a casa, purtroppo.
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